Jun 142013
 

Sono nel processo di ri-installare ArchLinux sul mio nuovo Dell Latitude 6530, questo perché alla fine della prima installazione ho notato che durante l’esecuzione di fdisk -l ricevevo un messaggio come il seguente (questo non è il mio disco originale, ma il messaggio era esattamente lo stesso):

Device Boot      Start         End      Blocks   Id  System
/dev/sda1   *          63    39070079    19535008+  83  Linux
<strong>Partition 1 does not start on physical sector boundary.
</strong>/dev/sda2        39070080    46877669     3903795   82  Linux swap / Solaris
/dev/sda3   *    46877670   144536804    48829567+  86  NTFS volume set
<strong>Partition 3 does not start on physical sector boundary.
</strong>/dev/sda4       144536805  1250263727   552863461+  86  NTFS volume set
<strong>Partition 4 does not start on physical sector boundary.</strong>

Ho “ristretto” l’originale Windows 7 a 40 GB con Gparted Live e creato le partizioni durante l’installazione di ArchLinux con cfdisk quindi cosa c’è di sbagliato in queste operazioni?


Il problema è che il disco del Dell Latitude 6530 utilizza la tecnologia Advanced Format , in breve

La funzione ‘Advanced Format’ riduce l’overhead utilizzando 4 settori da 1 kilobyte anziché i tradizionali settori da 512 byte. Il formato vecchio dava una efficienza di formato del 87%. I risultati con Advanced Format hanno mostrato che ha una efficienza di formato 96% che aumenta lo spazio fino al 11%. Il settore 4k è destinato a diventare il nuovo standard per gli HDD dal 2014.

Ottimo, quindi dovrei preoccuparmi di questo messaggio?
Mentre guardavo in giro ho trovato un articolo molto informativo sul sito web IBM: Linux on 4KB-sector disks: Practical advice dove si può trovare la figura seguente e molte altre informazioni:

figure1

A value of 1.00 means no penalty; higher values mean worse performance.

Leggendolo ho capito che in teoria questo tipo di partizionamento può influenzare un pò l’IO in lettura/scrittura, a seconda del firmware del proprio drive, visto che la mia installazione era appena finita ho preferito buttare tutto e ripartizionare il disco correttamente.

Così ora la domanda è: come farlo?

Primo test: Gparted

Ho usato la mia chiavetta usb con Gparted Live per ridimensionare le partizioni colpite dal problema, visto che queste partizioni sono di alcune centinaia di GB questa operazione impiega circa 15-20 minuti per ogni run, l’idea era di lasciare un pò di spazio prima delle partizioni e allinearlo al disco -> Fallito completamente.

Ho cercato di impostare l’opzione “align to cilinder” e in teoria Gparted dovrebbe essere a conoscenza della geometria del disco, ma in pratica sono stato in grado di risolvere il problema a solo 2 delle mie 4 partizioni e anche facendo ulteriori test non sono stato in grado di ridimensionare le partizioni e allinearle correttamente .

Così ho deciso di reinstallare tutto (con ArchLinux è un buon esercizio comunque 🙂 ) e fare attenzione a creare le partizioni allineate fin dall’inizio.
Da ArchLinux wiki vedo che le versioni che supportano questa modalità sono:

  • fdisk, dalla versione di util-linux >= 2.15. Si dovrebbe lanciare  con ‘-c -u’ per disabilitare la compatibilità DOS e utilizzare i settori invece dei cilindri.
  • parted, da parted> = 2.1.
  • mdadm, da util-linux> = 2.15
  • lvm2, da util-linux> = 2.15

Così ho usato fdisk con l’opzione -c -u, quindi durante l’installazione ho eseguito:

fdisk -c -u /dev/sda

E ricreato tutte le partizioni di cui ho bisogno nel mio nuovo sistema Linux, questa volta se scrivo fdisk tutto è pulito ed in ordine.

Perfetto, ora posso completare la mia nuova installazione ArchLinux.

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