Jun 152012
 

Articolo di Giuseppe Sanna

Tutti quanti sappiamo l’incredibile versatilità del nostro amato Linux. Con nostro immenso piacere lo possiamo trovare nei PC della scuola di nostro figlio, sul Netbook della nostra segretaria, sui terminali di Internet Cafè nella capitale spagnola ma anche, per lo stupore di tanti, nei dispositivi di sicurezza più comuni o più sofisticati, nei ricevitori satellitari. Sono certo che non avete però mai sentito parlare di distribuzioni Linux tradizionali o modificate nell’ambito spaziale. Proprio così! Quale reazione avreste se vi dicessi che molti dei satelliti sparsi nello spazio siderale sono affidati al nostro beneamato Linux? Scioccati? Allora, non avete ancora sentito nulla! Il futuro di Linux e della sua filosofia stà finalmente conquistando anche lo spazio cari miei.



Infatti, la celebre NASA ormai da qualche tempo considera le distribuzioni Linux come alternativa a sistemi operativi creati appositamente. A favore di questa scelta ci sono varie motivazioni. Innanzitutto l’enorme versatilità delle distro Linux e del suo kernel consente la modifica per ogni scopo ed inoltre, ancor più importante, ricordiamoci che Linux è gratuito! E sicuramente uno sviluppatore Linux verrebbe a costare meno di qualsiasi altro! Alcuni dei progetti più celebri che comprendono il nostro pinguino sono: l’ST8, lo SpaceBus, Beowolf e lo stesso Portale Open della NASA! L’ST8 è la soluzione per le navicelle del futuro. Come potete ben capire, mandare un semplce PC o smartphone nello spazio ne compromette il proprio funzionamento. Una delle cause di questo malfunzionamento sono spesso le radiazioni. Queste, infatti, danneggiano i dispositivi! Con questo sistema quindi si tenta di, grazie a dei speciali componenti hardware, di autoanalizzarsi e scovare eventuali problemi derivanti dalle radiazioni. Quando parliamo di Beowolf, invece, non parliamo che di 20 CPU StrongARM con, udite udite, kernel Linux 2.4.4. Vi rimando però alla documentazione online per capire i grandissimi vantaggi di questo progetto. Questi progetti, grazie al portale dedicato all’integrazione dell’OpenSource e non solo, hanno riscosso e riscuotono un enorme successo!


Ma cosa è questo portale OpenSource della celeberrima organizzazione federale statunitense? Il sito è raggiungibile al link «http://ti.arc.nasa.gov/opensource/». E’ un portale completamente dedicato alle NEWS e alle foto, video e suoni che c’entrano con la filosofia Open Source e la NASA stessa. Potrete anche avere tutte le informazioni che volete sui progetti di missioni passate, presenti e future che hanno e, sopratutto, che avranno a che fare con il nostro beneamato Linux.
Non solo! Potrete addirittura seguire tutto ciò che ha a che fare con questo portale grazie ai sistemi di social network oramai diffusissimi nel nostro paese. Potremo seguirli su Facebook, Twitter, Google+, Youtube, Flickr, Itunes e tanto altro. Non solo, potremo persino scaricare delle applicazioni per i nostri PC e smartphone.

Tutto questo non può che incuriosirci! Incuriosirci e, allo stesso tempo, farci capire con piacere che, tutto sommato, che la NASA non sta a cercare solo ad extraterrestri, ma anche soluzioni per tutti i problemi che noi poveri terrestri abbiamo in questi ultimi decenni!

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  One Response to “Ecco come il nostro amato Pinguino sbarca su Marte!”

  1. “But I am quiet sure that you…” [sic] Surely you meant ‘quite’

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