Dec 032010
 

ripensaci180

Appello per una Puglia libera dal software proprietario

Ho ricevuto da Daniele segnalazione su questa iniziativa che appoggio pienamente, e quindi consiglio tutti i lettori di leggere le ottimo motivazioni portare dalla Associazione per il Software Libero:

http://www.softwarelibero.it/lettera_aperta_Vendola

E se siete d’accordo dare anche il vostro appoggio mandando una mail all’indirizzo indicato nell’articolo o visitando la pagina dedicata su facebook.

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Dec 022010
 

qemuHo ricevuto e pubblico molto volentieri questo articolo di Francesco:

Ogni giorno leggiamo di nuove distribuzioni Linux (GNU/Linux per la precisione) e a volte capita di volerle provare “su strada”, anche quelle che non hanno una versione live. Il primo programma che viene in mente, penso, sia proprio Qemu. Ma penso anche che si cerchi subito una alternativa più amichevole. La seconda scelta penso sia Virtualbox, una soluzione basata su Qemu che ti dà subito e senza sforzo tutto quello di cui hai bisogno. Ma è proprio necessario usare un programma che aggiunge altri processi inutili alla nostra macchina Linux? Per quanto mi riguarda no. Ovviamente, affinché mi crediate, il tutto deve essere corredato da una interfaccia grafica “a prova di mouse” e non deve essere usato nessun terminale.

Non ci credete?

Programmi necessari:

  • qemu, il programma principale a linea di comando;
  • qemu-launcher, intefaccia grafica di qemu;
  • qemu-control, add-on di qemu-launcher.

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Nov 302010
 

opensource
Article By: Roberto Sedycias

Quando abbiamo iniziato il progetto del nostro sito web, abbiamo capito che i costi del software proprietario sarebbe stati troppo elevati per le nostre risorse finanziarie. La nostra unica opzione era quella di fare uso di software Open Source.

Tuttavia, all’interno del Open Source ci sono un sacco di software tra cui scegliere, e tocca all’analista/programmatore scegliere quelli che meglio si adattano agli obiettivi del progetto.

Nel nostro caso, abbiamo scelto Linux come nostro sistema operativo. Tuttavia abbiamo dovuto affrontare una grande domanda: Quale distribuzione Linux? Ci sono decine di distribuzioni linux, ciascuna con vantaggi specifici, a volte con o senza servizi a pagamento.
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Nov 272010
 

DRBD
Potrebbe servirvi di avere delle informazioni replicate tra due computer, che magari fanno parte di un cluster HA, oltre la replica “software” con meccanismi quali Rsync è possibile utilizzare un prodotto ormai stabile ed incluso nei kernel standard: DRBD.

DRBD (Distributed Replicated Block Device) è un sistema di storage distribuito per la piattaforma GNU/ Linux. Si compone di un modulo del kernel, varie applicazioni di gestione in userspace e alcuni script di shell e viene normalmente utilizzato per l’alta disponibilità in cluster (HA) . DRBD ha somiglianze con il RAID 1, salvo che funziona su una rete.

DRBD si riferisce sia al software (modulo del kernel e dei relativi tool userspace), ed anche agli specifici dispositivi logici a blocchi gestiti dal software. dispositivo DRBD e block device DRBD sono spesso utilizzate per indicare i dispositivi.

E’ un software libero rilasciato sotto i termini della GNU General Public License 2.

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Nov 262010
 

inotifyinotify è un sottosistema del kernel di Linux che agisce per estendere le funzionalità del filesystem per notare dei cambiamenti nel filesystem, e segnalare le modifiche alle applicazioni. Esso sostituisce il precedente, dnotify, che aveva obiettivi simili.

Gli sviluppatori originali di inotify furono John McCutchan, Robert Love e Amy Griffis. E’ stato incluso nel kernel Linux dalla versione 2.6.13 (18 giugno 2005), e poteva essere compilato nel 2.6.12 e, eventualmente, in versioni precedenti con l’uso di una patch.

Un utilizzo è nel settore dei servizi di ricerca da desktop come Beagle, dove la sua funzionalità permette la reindicizzazione dei file modificati, senza dover eseguire la scansione del file system per cercare modifiche ogni pochi minuti, il che sarebbe molto inefficiente. Essendo informato che un file è stato modificato direttamente dal kernel, piuttosto che cercando attivamente, Beagle e strumenti simili possono ottenere tempi di cambio e reindicizazzione di solo circa un secondo.

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